Matteo De Longis

Il Parlamento Europeo (in un certo senso) riconosce le famiglie LGBT: brevi considerazioni sul testo della Risoluzione approvata dalla plenaria del 09.06.2015

Neanche il tempo di leggere la versione definitiva della risoluzione appena approvata dal Parlamento Europeo, e l’italica informazione ha già dato fiato alle trombe: “Il parlamento europeo riconosce le famiglie gay” titola la Repubblica; “Blitz del Parlamento europeo: ora ci impone le famiglie gay” si indigna il Giornale.

Sarebbe stato forse più opportuno avere l’accortezza di leggere il testo della risoluzione oggi adottata – atto, peraltro, non vincolante, passato con 341 voti favorevoli, 281 contrari e 81 astenuti – prima di trarre conclusioni quantomeno affrettate.

In fiduciosa attesa delle – certamente – roboanti dichiarazioni della politica nostrana, allora, si impone un pò di chiarezza.

Anzitutto, giova evidenziare come la risoluzione in questione non abbia affatto ad oggetto i diritti delle coppie same-sex; il testo recepisce ed approva il Rapporto Noichl sulle strategie UE per la parità di genere tra uomo e donna, abbracciando numerose tematiche quali: le nuove forme di violenza contro le donne, l’uguale trattamento sul lavoro, il bilanciamento tra vita lavorativa e familiare, la ricerca e l’eduzione su rilevanti questioni quali l’aborto e la contraccezione.

Il riferimento, dal quale parrebbe trarsi il riconoscimento in parola, è contenuto al punto 31 della Risoluzione (2014/2152(INI)) :

Recommends that, as the composition and definition of families change over time, family and work legislation be made more comprehensive with regard to single-parent families and LGBT parenting;

Il Parlamento, dunque, non riconosce espressamente la parità di diritti delle famiglie LGBT; è più corretto affermare, invece, che l’Assemblea legislativa dell’Unione Europea ha dato per scontata l’esistenza di fatto di tali nuclei familiari.

Ciò premesso, dunque, e considerati i cambiamenti intercorsi nel tempo sulla composizione e sulla nozione stessa di “famiglia”, il Parlamento auspica che la legislazione regolante i rapporti familiari e quelli lavorativi sia più esauriente, esaustiva e completa con riferimento alle situazioni di genitorialità singola o same-sex.

Il che, francamente, oltre che lapalissiano pare, a chi vi scrive, il minimo auspicabile in una società che voglia dirsi effettivamente democratica.

Versione provvisoria: European Parliament resolution of 09 June 2015 on the EU Strategy for equality between women and men post 2015 (20142152(INI))

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