Categoria: De iure condito & de iure condendo
Appunti sparsi, da studi e pensieri.
Appunti sparsi, da studi e pensieri.
Con ordinanza n. 5799/2016 del 28.01.2016 la I° Sez. Penale della Corte di Cassazione ha rimesso alle SS.UU. la questione relativa alle conseguenze dell’indisponibilità del c.d. braccialetto elettronico. Continua a leggere…
In totale spregio all’attuale dibattito – interno ed internazionale – sull’applicabilità del principio del ne bis in idem in campo penale/tributario, la legge di stabilità 2016 introduce una norma destinata ad acuire il problema, anziché risolverlo. Continua a leggere…
Secondo la più recente giurisprudenza e la più autorevole dottrina – originata, invero, dal Tribunale di Napoli, Sezione per l’applicazione delle misure di prevenzione con l’emblematico decreto n. 276/2010/A del 20.10.2010, Pres. e Rel. Menditto – l’applicazione delle misure di cui al d.lgs. 159/2011 richiede tre presupposti indefettibili in forza del combinato disposto di cui agli artt. 4 e 6 del citato decreto: Continua a leggere…
La Corte di Cassazione, II° Sez. Penale, con sentenza n. 30935 del 07.05.2015 ha affermato, su istanza della difesa, due principi di diritto rilevanti in materia di prevenzione patrimoniale.
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Relazione presentata al Convegno “Per combattere la criminalità: sequestro e confisca dei patrimoni, custodia e gestione dei beni, conservazione delle imprese, garantismo e difesa sociale” promosso da Fondazione CIRGIS (Milano) e Fondazione Banca del Monte di Lucca, presieduto da S.E. Giorgio Santacroce. Viareggio, 9-10 Maggio 2014
Il Tribunale di Sorveglianza di Milano, modificando il proprio orientamento sul punto, ha accolto, con ordinanza n. 6038/2015 del 04.11.2015, l’istanza difensiva proposta ex art. 678 c.p.p. tesa alla declaratoria di estinzione delle pene accessorie a seguito di esito positivo dell’affidamento in prova.
In tema di estensione delle garanzie previste nell’ambito del c.d. contraddittorio endoprocedimentale anche agli accertamenti effettuati a tavolino, si deve anzitutto prendere atto che, secondo la giurisprudenza della Corte del Lussemburgo – interprete massimo ed ineludibile in tema di riscossione di tributi armonizzati -, tali prerogative devono dispiegare la loro piena efficacia a prescindere dalle modalità con le quali viene effettuato l’accertamento. Continua a leggere…
Accade sovente che l’avviso di accertamento emesso nei confronti di un contribuente si fondi, in tutto o in parte, sugli accertamenti già effettuati nei confronti di un terzo soggetto; in tali casi, ai fini del corretto e pieno esercizio del diritto di difesa, è pertanto fondamentale avere precisa contezza degli atti compiuti a carico di quest’ultimo. Continua a leggere…
Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente e del Ministro della giustizia, ha approvato, in via definitiva il 25.09.2015, uno schema di decreto presidenziale che dà attuazione all’art. 8 del Decreto legislativo n. 14 del 2010 e che stabilisce le modalità di calcolo e di liquidazione dei compensi degli amministratori giudiziari dei beni sottoposti a misure reali di prevenzione. Continua a leggere…
A pochi giorni dalla pubblicazione della sentenza CGUE, Causa C-105/14 Taricco ed altri, la Corte di Appello di Milano II Sez. Penale, con ordinanza nel procedimento n. 6421/14 R.G.A. del 18.09.2015, solleva questione di legittimità costituzionale sulla legge di esecuzione del TFUE, come modificato dall’art. 2 del Trattato di Lisbona, nella parte che impone di applicare la disposizione di cui all’art. 325 §§ 1 e 2 TFUE, dalla quale – nell’interpretazione fornitane dalla Corte di giustizia nella sentenza in data 8.9.2015, causa C-105/14, Taricco – discende l’obbligo per il giudice nazionale di disapplicare gli artt. 160 ultimo comma e 161 secondo comma c.p. in presenza delle circostanze indicate nella sentenza, anche se dalla disapplicazione discendano effetti sfavorevoli per l’imputato, per il prolungamento del termine di prescrizione, in ragione del contrasto di tale norma con l’art. 25, secondo comma, Cost..
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Lo scopo e l’oggetto della Convenzione impongono, per costante insegnamento della Corte, che ciascuna delle sue disposizioni venga interpretata ed applicata in modo tale da rendere la tutela dei diritti in essa sanciti pratica ed effettiva. Continua a leggere…
Un anno e sei mesi di detenzione cautelare, patita in pendenza di una richiesta di estradizione avanzata dalle autorità greche: le ingiustificate lungaggini processuali italiane portano ancora – ma stavolta sub art. 5 § 1 lett. f) CEDU – alla condanna dell’Italia.
Con ordinanza del 12.05.2015, il Tribunale Ordinario di Verona, III° Sez. Civile,ha rimesso alla Consulta tre – palesemente inammissibili – questioni di legittimità costituzionale relative al regime di responsabilità civile dei magistrati come modificato dalla l. n. 18 del 27 febbraio 2015. Continua a leggere…