
Alle Sezioni Unite la questione sulla rilevabilità d’ufficio di una violazione CEDU
La II° Sez. Penale ha rimesso alle SS.UU. la seguente questione di diritto: “se sia rilevabile d’ufficio la questione relativa alla violazione dell’art. 6 CEDU, per avere il giudice d’appello riformato la sentenza di primo grado sulla base di una diversa valutazione di attendibilità di testimoni di cui non si procede a nuova escussione”. Continua a leggere…

La Procura è obbligata a segnalare all’Agenzia delle Entrate l’eventuale profitto o prezzo del reato
In totale spregio all’attuale dibattito – interno ed internazionale – sull’applicabilità del principio del ne bis in idem in campo penale/tributario, la legge di stabilità 2016 introduce una norma destinata ad acuire il problema, anziché risolverlo. Continua a leggere…

Misure di prevenzione, Costituzione, CEDU: proposte per un’analisi critica
Relazione presentata al Convegno “Per combattere la criminalità: sequestro e confisca dei patrimoni, custodia e gestione dei beni, conservazione delle imprese, garantismo e difesa sociale” promosso da Fondazione CIRGIS (Milano) e Fondazione Banca del Monte di Lucca, presieduto da S.E. Giorgio Santacroce. Viareggio, 9-10 Maggio 2014

L’esito positivo dell’affidamento in prova ai servizi sociali estingue anche le pene accessorie
Il Tribunale di Sorveglianza di Milano, modificando il proprio orientamento sul punto, ha accolto, con ordinanza n. 6038/2015 del 04.11.2015, l’istanza difensiva proposta ex art. 678 c.p.p. tesa alla declaratoria di estinzione delle pene accessorie a seguito di esito positivo dell’affidamento in prova.


Sentenza Taricco: la Corte di Appello di Milano investe la Consulta ed invoca i “controlimiti” a tutela del principio di legalità in materia penale
A pochi giorni dalla pubblicazione della sentenza CGUE, Causa C-105/14 Taricco ed altri, la Corte di Appello di Milano II Sez. Penale, con ordinanza nel procedimento n. 6421/14 R.G.A. del 18.09.2015, solleva questione di legittimità costituzionale sulla legge di esecuzione del TFUE, come modificato dall’art. 2 del Trattato di Lisbona, nella parte che impone di applicare la disposizione di cui all’art. 325 §§ 1 e 2 TFUE, dalla quale – nell’interpretazione fornitane dalla Corte di giustizia nella sentenza in data 8.9.2015, causa C-105/14, Taricco – discende l’obbligo per il giudice nazionale di disapplicare gli artt. 160 ultimo comma e 161 secondo comma c.p. in presenza delle circostanze indicate nella sentenza, anche se dalla disapplicazione discendano effetti sfavorevoli per l’imputato, per il prolungamento del termine di prescrizione, in ragione del contrasto di tale norma con l’art. 25, secondo comma, Cost..
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Si segnala la pubblicazione – ©SIDIBlog – di un autorevole ed approfondito commento al caso Contrada c. Italia (n. 66655/13, sentenza del 14.04.2015) a firma del Dott. Emanuele Nicosia, magistrato, già Assistente Giurista per la Divisione Italiana della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo.