Matteo De Longis

Ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ed art. 47 del Regolamento: gli errori più comuni

La sezione filtro della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha pubblicato – 21.04.2015 – un documento che rassegna gli errori più frequentemente commessi dai ricorrenti in relazione ai nuovi requisiti formali di ricevibilità del ricorso, introdotti dal riformulato art. 47 del Regolamento della Corte.

Il report – disponibile a questo indirizzo – suggerisce inoltre, per ciascuno di questi errori comuni, le migliori soluzioni operative.

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Un caso di misure di prevenzione personali al vaglio della Grande Camera: l’udienza sull’affaire De Tommaso c. Italia

Si è celebrata stamane – qui, il webcast integrale – l’udienza di Grande Camera della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo sul caso De Tommaso c. Italia (n. 43395/09).

Molte le questioni sul tavolo dei Giudici della Corte, sebbene nessuna di queste, in effetti, affronti complessivamente il tema della compatibilità dell’istituto de quo con i dettami della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo. Continua a leggere…

Ne bis in idem ed omesso versamento IVA: il Tribunale di Bologna dubita della legittimità costituzionale dell’art. 649 c.p.p.

Con ordinanza del 21 aprile 2015, il Tribunale di Bologna, Sez. Penale in composizione monocratica, ha rimesso alla Consulta la questione di legittimità costituzionale, per violazione dell’art. 117, primo comma, della Costituzione, in relazione all’art. 4 del Protocollo n. 7 della Convenzione per la Salvaguardia dei Diritti dell’Uomo e delle Libertà fondamentali, dell’art. 649 c.p.p., in relazione all’art. 10- ter d.lgs. 74/2000, nella parte in cui non prevede l’applicabilità della disciplina del divieto di un secondo giudizio al caso in cui all’imputato sia già stata comminata, per il medesimo fatto nell’ambito di un procedimento amministrativo, una sanzione alla quale debba riconoscersi natura penale ai sensi della Convenzione EDU e dei relativi Protocolli.

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Sull’utilizzabilità e sul libero apprezzamento delle dichiarazioni testimoniali nel processo tributario

La questione appena epigrafata affonda le sue radici nella sentenza Costituzionale n. 18 del 2000, con la quale, la Consulta ha dichiarato compatibile con la Carta fondamentale il divieto di prova testimoniale previsto all’art. 7 d.lgs. 546/1992.

Con tale pronuncia, difatti, i Giudici delle Leggi non hanno ritenuto censurabile la normativa in questione in riferimento ai parametri invocati dal Giudice rimettente, segnatamente, gli artt. 3, 24 e 53 Cost. Continua a leggere…